L’OSTEOPATIA IN ITALIA
Considerazioni e consigli utili per la formazione in Osteopatia
L’offerta formativa in Osteopatia, è molto vasta e che per questo spesso crea molta confusione, nella scelta della scuola da frequentare. Questo nasce da un dubbio di fondo: se l’osteopatia debba essere una branca sanitaria praticabile da operatori sanitari oppure una branca autonoma praticabile anche da non sanitari. Noi riteniamo che queste due posizioni non siano necessariamente in antitesi ; infatti l’osteopatia può esser una professione autonoma per coloro che non hanno una formazione professionale sanitaria , ma possa essere anche una professione utilizzabile nel proprio ambito professionale già riconosciuto. Ciò che è importante che la formazione sia identica pur nel rispetto dei crediti già acquisiti nel percorso accademico. Per questo la Norma UNI EN 16686 individua 2 percorsi formativi a seconda delle precedenti esperienze formative e cliniche dei candidati:
- I programmi formativi di Tipo I, indirizzati a soggetti che non hanno una precedente formazione sanitaria ;
- I programmi formativi di Tipo II, rivolti a soggetti con precedente formazione sanitaria
Il programma di tipo 1 come definito dal’ OMS si articola in 4800 ore delle quali almeno 1000 ore di tirocinio pratico clinico.
Il programma di tipo 2 si articola in un minimo di 4 anni con almeno 2000 ore di formazione che devono includere almeno 1000 ore di tirocinio pratico clinico.
In Italia però esistono delle figure con uno status giuridico particolare come i laureati in scienze motorie che pur essendo una laurea in area medica (spesso la sede nella stessa facoltà di medicina) non sono considerati sanitari , o altri come i massofisioterapisti che pur essendo figure di interesse sanitario (così si può leggere sul sito del ministero della salute) non sono considerati professionisti sanitari . Per questo alcune scuole hanno istituito un percorso T1 con esoneri , per la verità più vicino ad un tipo 2 che ad un full time tipo 1. La nostra scuola propone il percorso T2 e T1 con esoneri ( o T2 integrato ) che tiene conto del percorso formativo precedente ma che rientra nel tipo 1 (secondo la norma CEN 16686).
Proviamo adesso a dare utili consigli nella scelta, cercando di non cadere in facile pubblicità ingannevole.
Spesso l’aspetto pubblicitario, assume un ruolo predominante rispetto ai contenuti, dalla sede a volte localizzata in dimore storiche o grandiose salvo poi scoprire che sono raggiungibili con difficoltà , come se l’aspetto estetico fosse prioritario . Una sala congressi in albergo, spesso offre quelle condizioni ideali, di sicurezza accoglienza e praticità sufficienti per le lezioni teorico pratiche .
Ruolo fondamentale hanno i docenti . Per l’elevato numero di scuole, spesso i docenti sono studenti degli ultimi anni che hanno appena terminato la formazione , a volte tra i docenti sono inseriti nomi importanti che magari svolgono uno stage ogni 5 anni, ma che inevitabilmente richiamano lo studente, altre volte sul sito non compaiono i curricula dei docenti.
A nostro avviso, per lo studente, è un diritto conoscere il percorso formativo e l’esperienza didattica del docente , i titoli posseduti quelli riconosciuti legalmente; spesso si scopre di lauree USA ottenute in paradisi tropicali che di legale hanno ben poco e che gli addetti ai lavori sanno bene dove si rilasciano.
Altra pratica molto diffusa, è l’open day ,ovvero un giorno in cui la scuola promuove , spiega la formazione proposta. Diventa difficile immaginare che questa informazione sia obiettiva, molto meglio aderire alle iniziative di alcune scuole che permettono di partecipare ad un giorno o più di lezione , liberamente , in questo modo ci si rende conto direttamente della qualità o meno della formazione .
Altro aspetto importante il materiale didattico fornito .
Lo studente che affronta un percorso lungo e dispendioso, ha il diritto di avere un materiale completo, magari in anticipo per poterlo studiare a casa per concentrarsi poi a lezione soprattutto sulla pratica. A volte c’è divieto di riprendere , che se è dettato da problemi di privacy , deve essere compensato fornendo materiale video esclusivo per lo studente, perché altrimenti le nozioni pratiche che restano dopo un corso si riducono enormemente. A volte le riprese sono consentite, ma solo per evitare quel lavoro di sintesi che solo la scuola e l’esperienza didattica del docente possono garantire.
Ultimo aspetto il tirocinio pratico.
Sono poche le scuole che possono offrire davvero alo studente in formazione delle strutture di riferimento idonee e osteopati con provata esperienza , con un afflusso di clienti adeguato per fare esperienza e trattare direttamente il paziente.
Infine la durata: La Norma CEN 16686 parla chiaramente di un percorso che abbia un minimo di 4-5 anni, pertanto diffidate di tutte quelle scuole , e ce ne sono tante, che rilasciano diplomi in Osteopatia dopo 2-3 anni di formazione perchè prive dei requisiti minimi richiesti.
Dunque come si evince la scelta è difficile, ma spesso il consiglio migliore lo può dare chi ha già fatto il percorso che quindi può dare una giusta valutazione , sperando di incontrare anche chi sappia riconoscere di aver sbagliato scelta.